martedì 19 luglio 2011

Presentato 'Meridione d'inchiostro. Racconti inediti di scrittori del Sud'. Osvaldo Capraro: "Abbiamo un'eredità pesante: nel Meridione si legge poco"

Osvaldo Capraro, vincitore del premio ‘Città di Bari’ 2006, con ‘Né padri né figli’, e Giovanni Turi, redattore di «Puglia Libre», presentano un’antologia di narrativa del Sud ‘Meridione d’inchiostro. Racconti inediti di scrittori del Sud’ (Stilo).
DOMANDA – Don Tonino Bello e un senzatetto protagonisti de ‘Il sopra e il sotto’. Perchè?
CAPRARO – Turi nella lettera d’invito mi ha detto: “Non voglio piagnistei, ma qualcosa di positivo sul Sud”. Ho cercato di glissare, di rimandare: sono tendenzialmente pessimista e non riuscivo a trovare qualcosa di positivo, poi mi sono detto esistono cose straordinarie, persone meravigliose nel nostro Sud e ho pensato a don Tonino Bello. Però volevo ricordare anche Natale Morea, il barbone fuggito a Roma per disperazione e ucciso di botte.
D. – Dove nasce l’idea di un ‘Meridione d’inchiostro’?
TURI – Oggi di scrittori pugliesi che hanno qualcosa da dire ce ne sono tanti, mi dispiace che scrivano per conto proprio. Ho voluto spingerli a scrivere in una traiettoria per il Sud. Nove risiedono al Sud, altri a Roma. Questi 9 dimostrano che è possibile dare voce alla creatività dalla periferia.
D. - Nove scrittori si esprimo, ma in che modo?
T. – Sono racconti molto diversi tra loro, che però tendono a dare ciascuno un tassello diverso del Sud. Ogni racconto è associato a una lettera, che indica un lemmo, per creare un alfabeto meridionale. L’introduzione è il 10°racconto, fa un quadro dell’antologia nel suo insieme e per ogni autore dà indicazioni sulla pubblicazione, sui personaggi, sui luoghi di provenienza.
D. – Qualche esempio?
T. – Il racconto di R. Nigro sa di reportage. ‘Anche oggi mangio sabbia’, di G. Goffredo, è dedicato ai tantissimi ragazzi pugliesi che mettono la divisa e vanno in scenari di guerra. Protagonista è il giovane salentino caduto in Afghanistan. Forse è troppo relegare la narrativa alla società politica, in realtà questi racconti parlano molto di politica, di problemi che ci riguardano da vicino.
D. – Perché ha scelto autori over 30?
T. – Sono autori maturi, specchio di un periodo maggiore, possono confrontare meglio i cambiamenti.
D. – Quali pregi e difetti ha il Sud?
C. – Che al Sud le cose non si possono fare lo dimostrano tante cose, di eredità storica, la mafia è una responsabilità nostra, non solo dei dirigenti, ma è vero che le testimonianze più belle di civiltà vengono dal Sud: Borsellino e Falcone ce li abbiamo solo noi. Abbiamo un’eredità pesante: nel Meridione si legge poco.
Angela Milella